Parlare di Dio esige che si parli con Dio. Per predicare è imprescindibile pregare. Ecco perché la preghiera, in particolare quella liturgica, in unione e comunione con la Chiesa, è uno dei quattro pilastri della vita domenicana.
Don Didaco, indicando i compiti della superiora, così si esprime:
“Abbia una gran cura di far continuare tutta la Congregazione a recitare il SS. Rosario molto devotamente, e a fare eseguire gli uffici spirituali dell’orazione, meditazione, esame di coscienza, orazioni giaculatorie, lezione spirituale, continua presenza di Dio.”
La nostra preghiera, fin dalle origini, è dunque per ciascuna di noi il “primo compito” di ogni giorno, per giungere alla preghiera continua, la preghiera del cuore.
Nella liturgia, la santa Messa e anche la preghiera delle ore, celebriamo l’amore di Dio, la sua fedeltà, la sua misericordia; e insieme ci facciamo voce delle attese del mondo, attraverso la preghiera d’intercessione.
Nella lectio divina, ogni giorno, ripartiamo da Cristo, Parola fatta carne, perché il Vangelo si incarni in noi, nella nostra vita, in ogni gesto e parola.
Nell’adorazione eucaristica quotidiana, contempliamo il Signore, lasciamo che la sua presenza penetri in noi e ci renda sempre più “sue”.
Nel Rosario, che preghiamo ogni giorno per intero, secondo le indicazioni date da don Didaco nel suo “Regolamento”, esprimiamo il nostro amore a Maria, la Madre di Dio e Madre nostra, mettendoci alla sua scuola, di lei che riconosciamo come fondatrice e superiora, perché ci insegni le sue virtù: la purezza, l’umiltà, la fortezza…