La figura del sacerdote pratese Didaco Bessi (1856-1919) si inserisce nel contesto culturale e religioso che caratterizzava le diocesi di Pistoia e Prato (separate, ma unite nella persona del vescovo fino al 1954) e più in generale le diocesi italiane, tra il Concilio Vaticano I e la fine della grande guerra. Periodo nel quale alle note vicende unitarie si andava aggiungendo una rapida trasformazione sociale ed economica del paese. Didaco Bessi, quale pievano della chiesa di S. Pietro a Iolo, allora appartenente al Comune di Prato, ma fino al 1916 soggetta alla diocesi di Pistoia, visse questo periodo come italiano e come sacerdote fedele al pontefice, distinguendosi per lo zelo sacerdotale e l’impegno sociale nella propria parrocchia, dove fondò l’Istituto religioso delle Suore Domenicane ancora oggi presente a Iolo, in Italia e in altri paesi del mondo.
Didaco Bessi nasce nel 1856. Era da poco trascorso uno dei periodi più tragici della storia di Prato, caratterizzato prima dalla carestia del 1853, quindi dall’epidemia di colera del 1854-1855.
Gravissimo fu nel periodo il fenomeno dell’abbandono dei bambini e particolarmente delle bambine. Le condizioni igienico-sanitarie di Iolo erano tra le più infelici del territorio pratese, con punte più alte dei casi di tubercolosi. Un’altra lacuna sociale diffusissima era l’analfabetismo.
La nascita di Didaco si colloca, così, in un tempo di grande disagio sociale ed economico del suo paese. Ma anche a livello ecclesiale le difficoltà non mancavano. Nel XIX secolo la Chiesa si trovò a interagire con una società sempre più scristianizzata e anticlericale. Dopo il 1860, la Chiesa dovette combattere contro diverse ideologie: il liberalismo, l’anticlericalismo, il socialismo. I pontefici Pio IX, Leone XIII e Pio X furono impegnati in una lotta contro questi movimenti culturali e politici. La Chiesa si poneva come riferimento religioso e politico di un nuovo ordine cristiano, al centro del quale stava la figura del pontefice.
Strettamente connesso all’azione pastorale parrocchiale fu certamente l’impegno del Servo di Dio Didaco Bessi, che operò anche per la diffusione dell’Apostolato della Preghiera, istituzione che aveva lo scopo di diffondere tra i cristiani il vero spirito della devozione al S. Cuore di Gesù, attraverso la preghiera e l’amore al nostro Salvatore, impegnandosi attraverso un’intensa vita spirituale nel sostegno a tutte le opere e istituzioni cattoliche. Il parroco di S. Pietro a Iolo fu anche il primo sacerdote della diocesi di Pistoia e Prato a iscriversi all’Associazione dei Sacerdoti Adoratori, il 17 giugno 1895, impegnandosi a un certo numero di ore di adorazione mensili, al fine di santificare se stesso e le anime a lui affidare per mezzo dell’Eucarestia. Colpisce la straordinaria tempestività con cui don Didaco si iscrisse al sodalizio, segno ulteriore di quella capacità di captare i segni dei tempi che risulta essere una delle sue caratteristiche più evidenti. Qualche traccia documentaria indica che il pievano di S. Pietro a Iolo fu molto sensibile anche alla pratica dell’adorazione eucaristica perpetua, che nel corso dell’Ottocento diede vita a numerose associazioni e fu rilanciata anche da nuovi istituti religiosi.
Dopo la fondazione dell’Istituito, poi, vi era stato il fiorire di numerose iniziative collegate al culto eucaristico: nel Monitore Diocesano leggiamo che ogni anno si teneva nella parrocchia di S. Pietro a Iolo un solenne triduo eucaristico e a maggio del 1910 troviamo che don Didaco venne autorizzato dal direttore generale della Lega Sacerdotale Eucaristica a raccogliere le iscrizioni presso i sacerdoti della diocesi. Il 18 febbraio 1911 fu istituita nella parrocchia la Pia Unione dell’Adorazione Quotidiana Universale Perpetua, che era stata approvata ufficialmente da Roma proprio quell’anno; nell’ottobre 1912 don Didaco chiese e ottenne dal vescovo Sarti il permesso di esporre il SS.mo Sacramento nell’oratorio delle suore ogni martedì, dalla mattina alla sera. Dal maggio 1915 venne istituita in parrocchia la visita quotidiana al SS.mo Sacramento, con la recita del santo Rosario. È un’intera parrocchia che cresce, insieme all’Istituto delle suore, attorno all’Eucarestia.
Con la prima guerra mondiale il tema della conciliazione tra fedeltà al papa e patriottismo italiano ritorna alla ribalta con la partecipazione dei cattolici alla guerra. Don Didaco, però, rendendosi pienamente conto che il valore maggiormente in pericolo era la fede, puntò molto sulla formazione cristiana e soprattutto sulla famiglia. Il 22 ottobre 1916, quando già il vento della guerra soffiava sull’Italia, nella parrocchia di Iolo viene costituito un segretariato per la consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore di Gesù, di cui lo stesso don Didaco è direttore. Alla divisione e all’odio prodotti dallo smembramento delle famiglie, che vedevano partire giovani e adulti per il fronte, il pievano rispondeva riunendo tutti sotto la protezione del Cuore di Cristo, fonte di riconciliazione e di pace.