La parola di Dio è parola di vita eterna (cfr. Gv 6,68), cioè mezzo necessario per una vita in unione con Dio (cfr. Gv 15,1-11). Senza di essa noi non arriveremmo mai a essere portatori della vita di Cristo in noi, non giungeremmo mai a vivere della stessa vita trinitaria divina.

Nel mistero dell’incarnazione, la Parola si è fatta carne ed è rimasta tra noi (cfr. Gv 1,1-18). Da quel momento Cristo è la Parola viva, che viene ad abitare in noi, che in noi cresce e si fa annuncio. Come domenicani, portatori del carisma della predicazione, la centralità della Parola nella nostra vita è un fatto. Siamo chiamati ad ascoltare la Parola perché resti in noi, trasformi il nostro cuore, diventi vita e così anche vita per il mondo, a cui siamo mandati. È stato certamente così anche per don Didaco Bessi, la cui spiritualità aveva un’impronta domenicana evidente. Il fondatore ricorda, in particolare alle religiose, che la Parola va ascoltata come la voce dello Sposo. Egli ricorda nei suoi discorsi che l’incontro con la Parola non è qualcosa di intellettuale, ma nasce da un desiderio forte dell’anima: quello della sposa che cerca le tracce dello sposo.

Giovanni Paolo II, esortando la Famiglia Domenicana, ha affermato:

San Domenico ha posto al centro della regola il carisma dell’evangelizzazione, l’ufficio del verbo. (…) Ecco il vostro compito: prendete parte attiva alla nuova evangelizzazione; il vostro carisma di studio della parola di Dio e della realtà umana può prestare un valido servizio oggi, come avvenne nel passato. La fedeltà al carisma vi sollecita alla profonda comprensione della realtà culturale del presente, alla denuncia profetica delle deviazioni intellettuali e morali e all’inculturazione della fede”.

Attualmente la nostra Congregazione, seguendo l’invito ad annunciare Cristo a tutto il mondo, proclama la Parola di Verità anche là dove un tempo Didaco desiderava annunciarla. Le Costituzioni ci invitano a gustarla nella meditazione del mattino, a viverla durante il giorno e a condividere la sera, in comunità, il proprio vissuto a partire dalla Parola meditata in quel giorno. Per suscitare il vero desiderio di possedere la Parola, le suore fanno in comune non meno di mezz’ora di meditazione sulla Parola del giorno all’inizio di ogni giornata, prima della celebrazione eucaristica. Inoltre in privato devono dedicarsi ogni giorno per un’altra mezz’ora, a loro piacimento, o alla meditazione o alla lettura spirituale.

Per favorire l’amore alla Parola e la preparazione necessaria per l’annuncio di essa, tutte le suore in formazione vengono mandate a frequentare la facoltà di Teologia o l’Istituto di Scienze Religiose. La preparazione teologica passa avanti a ogni altro studio, essendo quello dell’evangelizzazione il nostro primo compito. Pur nella sua crescita internazionale, la Congregazione si preoccupa di aumentare lo zelo per l’evangelizzazione anche in Italia, mediante varie attività, quali le missioni popolari, la catechesi, i centri di ascolto della Parola nelle famiglie. Anche nelle missioni popolari svolte dalle suore, gli incontri sono sempre incentrati sulla Parola di Dio. Si vuole far sì che anche la gente impari un metodo facile per meditare la Parola, così i centri di ascolto della Parola diventano una piccola ‘scuola di Lectio Divina’.

Anche il Rosario, che resta un pilastro della nostra spiritualità, è visto, più che come una devozione, come un modo per contemplare la Parola, lasciandoci guidare da Maria. Esso è metodo privilegiato di evangelizzazione in ogni luogo dove svolgiamo la nostra missione.

Il mondo di oggi, in modo particolare, ha bisogno di una comunicazione coinvolgente della Parola di Dio. Ogni membro dell’Ordine dei Predicatori è chiamato per vocazione a questa missione dell’annuncio. Le Domenicane di Santa Maria del Rosario partecipano alla vocazione di salvare le anime annunziando la Parola di Dio a tutti gli uomini, credenti e non credenti. In coerenza alla sua natura e al suo fine specifico, l’Istituto è mandato a portare il messaggio di salvezza del Verbo incarnato attraverso l’apostolato diretto, educativo e assistenziale.

 


 

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