Don Didaco desiderava che le Suore servissero i poveri, riconoscendo in loro il volto del Figlio di Dio.

Nel Regolamento dell’Istituto scritto da Don Didaco Bessi leggiamo che le Suore erano esortate a trattare tutti con grande carità e dolcezza, anzi con maggior carità e dolcezza i poveri, i cienciosi, i difettosi, i malati ricordandosi che sotto le vesti dei poveri vi è Gesù in persona.

 

L’attenzione ai segni dei tempi ci ha portato nel 1977 in India, nel 1987 in Polonia, nel 1991 in Ecuador, nel 2001 in Romania e nel 2009 nelle Filippine.

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Abbiamo constatato che in qualunque parte del mondo la povertà si manifesta, benché in forme diverse: ovunque sia, l’uomo ha bisogno di chi si china su di lui con amore e comprensione.

 

Le Suore hanno iniziato un cammino di condivisione di quello che sono e di quello che hanno con chi è meno fortunato di loro.

Possiamo anche chiamarlo cammino di conversione ai poveri:
da questo farsi solidali con i piccoli e gli ultimi è scaturito tutto ciò che di bello e di buono abbiamo potuto fare in questi anni.

 

 

La nostra vita è sempre affidata alla Provvidenza di Dio, e continuiamo a fare esperienza della profonda verità lasciataci in eredità dal nostro fondatore, il Servo di Dio Didaco Bessi: “la Provvidenza è una banca che non fallisce mai!”.

 

 

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