Dobbiamo davvero ringraziare il Signore per aver benedetto la nostra Congregazione con una nuova casa di missione in India, nello stato settentrionale dell’Assam, al confine con la Cina.

Un diacono domenicano, Xavier Kandulna, aveva presentato la nostra Congregazione e invitato alcune ragazze in discernimento vocazionale a unirsi a noi. Ricevendo le prime vocazioni da questo luogo così lontano, abbiamo sentito il bisogno di aprire una casa qui, perché è evidente che il Signore ci chiama a servire questa chiesa. Così abbiamo chiesto il permesso al vescovo Paul Mattekattu e lui ci ha accolto, offrendoci una casa e il compito di iniziare una scuola maternal già dal gennaio 2019.

Così, il 27 dicembre 2018, Sr. Jemma Kozhiparambil OP and Sr. Lincy Alumkal OP, accompagnate da Sr. Sheeba Kalloor OP e Sr. Philomena Kanakkappally OP iniziarono il loro lungo viaggio verso l’Assam, dando inizio alla prima nostra missione nel Nord dell’India.

Furono accolte dal vescovo e stettero in casa vescovile per tre giorni, in attesa di poter entrare nel convent. Durante questo tempo il vescovo ha dato tutte le spiegazioni sul nostro nuovo servizio. Si tratta di gestire una scuola materna e di dedicarsi al catechismo degli adulti e al lavoro pastorale.

Il 31 dicembre le suore sono state accompagnate a Manja, dove sorge il convent. E’ stata una grande gioia iniziare la vita comunitaria a Manja il primo giorno dell’anno, dedicato a Maria Santissima Madre di Dio. Alle 7.30, prima di celebrare la S. Messa, sono state benedette le statue della Madonna e di San Giuseppe e l’intera casa. Così, in molta semplicità, è iniziata la nostra missione.

Il 5 gennaio il vescovo è venuto a visitare la piccolo comunità e ha chiesto che le suore non solo prendessero i bambini del primo anno di scuola materna, ma aprissero anche la sessione dei più grandicelli, quelli che poi dovranno passare in prima elementare. Abbiamo detto di sì e così un’altra suora si è venuta ad aggiungere al gruppetto, Sr. Shiny.

La scuola è stata inaugurata il 21 gennaio con 33 bambini, che nel giro di pochi mesi sono diventati 44.

Manja è una cittadina in via di sviluppo, che si trova a 18 km da Diphu, la città più importante della zona, dove c’è la stazione ferroviaria. Diphu è la capital del distretto di of Karbi Anglong, per lo più popolato dalla gente della tribù Karbi.

Noi viviamo in una terra di 20 acri appartenente alla diocese di Diphu. In questo vasto terreno sorgesia la nostra casa che la scuola. La scuola è nata soprattutto per l’educazione dei bambini le cui famiglie vivono nei campi.

Ci troviamo solo a due chilometri da una superstrada, cosicché è abbastanza facile trovare mezzi di trasporto.

In questa zona vivono molte tribù (Karbi, Aadivasi Neppali, Garo, Assamy, Dimasa…etc. ). Ogni tribù ha la sua propria lingua, tuttavia le nuove generazioni conoscono in genere anche l’hindi e l’inglese.

La maggior parte degli abitanti si dedica all’agricoltura. Spesso i genitori non sono molto interessati a mandare I figli a scuola, sia perché le scuole superiori sono tutte nelle città più grandi e sia per mancanza di sbocchi lavorativi. Molti diplomati devono alla fine tornare a coltivare la terra, per cui i genitori considerano gli studi una perdita di tempo e di denaro. Molti bambini, specie tra gli hindu, non sono mai stati a scuola o l’hanno abbandonata presto.

 

I Cristiani sono molto pochi e per lo più appartengono a differenti sette protestanti. I cattolici sono pochissimi, nella nostra zona solo una trentina di famiglie. In genere non c’è frequenza ai sacramenti, a volte ricevono due o tre sacramenti insieme. Questo è anche dovuto al fatto che il territorio parrocchiale è molto vasto e comprende più di 25 stazioni missionarie, dove il parroco riesce ad andare a celebrare la messa solo ogni due o tre mesi. Di solito, dove è possibile, un catechista viene incaricato di guidare la liturgia della Parola domenicale. Nelle zone più remote anche le suore hanno la Messa solo una volta alla settimana.

E’ una benedizione per noi il fatto di poter avere la S. Messa ogni giorno, perché un Padre vive vicino a noi e quando lui non può venire a celebrare da noi, possiamo sempre andare dai Padri Domenicani che si trovano a 4 km di distanza.

Questa è realmente una terra di missione, che ha sete della Parola di Dio. A causa di ciò ci cono cattolici che vengono attirati da altre sette. Questo ci interroga e ci spinge a donarci con gioia in questa missione.

Da parte nostra, noi visitiamo le famiglie tutte le domeniche e per le feste. Ci accompagna un seminarista proveniente dalla tribù Karbi che parla anche la maggior parte delle alter lingue tribali.

Siamo grate al Signore per le sue benedizioni e per la sua cura, che così forte sperimentiamo in questa missione.